Domande frequenti e chiarimenti – F.A.Q.

Cos’è il processo civile?

In breve possiamo affermare che il processo civile è quello strumento messo a disposizione dall’Ordinamento per risolvere le “liti” tra cittadini.

Come si inizia un processo civile?

Il processo si attiva su impulso di una parte che, mediante apposito atto (citazione o ricorso), indica quali sono le proprie rivendicazioni, formulando apposite richieste all’Autorità Giudiziaria che dovrà decidere.

Quanto dura un processo civile?

Il processo civile non ha una durata fissa prestabilita. In primo grado la durata del processo aumenta a seconda della difficoltà della questione, del numero di testimoni, degli eventuali accertamenti tecnici disposti dal Giudice. A seconda della tipologia di causa si può avere un’idea indicativa circa la durata del processo di primo grado. Per quanto riguarda la fase di Appello, le tempistiche dipendono quasi esclusivamente dal carico di lavoro dell’autorità giudiziaria competente.

È vero che il Giudice di Pace tratta le cause più semplici, mentre il Tribunale si occupa delle questioni più complesse?

No. Le regole per la competenza non fanno distinzione tra cause “semplici” e cause “complesse”. La differenza è fatta in base al valore delle richieste oppure ripartita tra GdP e Tribunale in base a specifiche materie. Ad esempio la medesima questione di risarcimento danni da sinistro stradale può essere di competenza del GdP se il risarcimento richiesto è inferiore ad € 20.000 oppure di competenza del Tribunale se superiore.

Perché bisogna “pagare” per poter fare una causa?

L’Ordinamento, anche al fine di prevenire inutili contenziosi, con conseguente sovraccarico ed intasamento dei Tribunali pone, a carico di chi agisce in giudizio alcuni oneri. Tali oneri sono sostanzialmente il pagamento del Contributo Unificato, ovvero una somma di denaro calcolata in base al valore della causa, e l’imposta di bollo, ovvero una marca fissa di importo pari ad € 27,00. Tali esborsi consento alla macchina della giustizia di sostenersi e vengono generalmente posti a carico della parte soccombente all’esito del giudizio.

In caso di vittoria si recuperano tutte le spese sostenute?

La risposta a questa domanda è complessa. In linea teorica e di principio l’Ordinamento prevede che tutti i costi (comprese le parcelle degli avvocati) siano posti a carico della parte soccombente. Può tuttavia accadere che il Giudice, in presenza di determinate condizioni – ritenga opportuna la cosiddetta “compensazione” delle spese. Ciò comporta che, pur in caso di vittoria – o di parziale vittoria – ciascuna parte si faccia carico delle spese sostenute nel proprio interesse.

Il quadro cambia all’atto pratico, soprattutto quando la controparte, seppur condannata alla refusione delle spese, sia di fatto insolvente.

L’insolvenza può dipendere da diversi fattori. È possibile che sia temporanea ed in qualche modo incolpevole ed in questo caso sarà possibile e conveniente richiedere il dovuto in un secondo momento, al venir meno delle condizioni che hanno impedito il pagamento da parte del debitore.

Può anche verificarsi l’ipotesi per cui il debitore sia volontariamente e coscientemente in stato di insolvenza, al fine di sottrarsi al proprio obbligo. In tal caso se vi è possibilità di aggredire proprietà immobiliari o beni di altra natura si può intraprendere – sempre con oneri a carico della parte che agisce – un’apposita azione esecutiva.

Diversamente se il debitore risulta nullatenente o quasi, la parte che avrebbe diritto alla refusione delle spese è di fatto impedita al reale soddisfacimento del proprio diritto.

Che garanzie di vittoria esistono?

L’avvocato non può fornire nessun tipo di garanzia di vittoria al proprio assistito. Per questo motivo, nell’impostazione di una causa, è bene conoscere sempre quali sono i possibili esiti – anche da un punto di vista economico.

Quali sono i possibili esiti di una causa civile?

Mutuando un’immagine calcistica si potrebbe affermare che le cause civili si possono vincere, perdere ed anche pareggiare!

Il Giudice può infatti accogliere, così come respingere,  tutte le richieste formulate. Può inoltre accogliere o respingere PARZIALMENTE le domande svolte. La regolazione delle spese di lite segue generalmente l’esito della causa e pertanto potremmo avere:

  1. sentenza di pieno accoglimento con condanna alla controparte di pagamento delle spese di lite
  2. sentenza di pieno rigetto, con condanna al pagamento delle spese
  3. sentenza di parziale accoglimento (o parziale rigetto), con regolazione delle spese frazionata tra le parti in ragione della parziale soccombenza.

Quanto costa una causa civile?

Anche la risposta a questa domanda dipende da molti fattori, tra i quali di particolare rilevanza è la difficoltà della questione. Per ragioni di correttezza e trasparenza lo Studio Legale Lamiranda sottopone sempre un preventivo di spesa dettagliato ai propri clienti.

 

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